Barbara Bonomi Romagnoli | Avverbi, tanti libri – Un ricordo di Riccardo Mancini
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Avverbi, tanti libri – Un ricordo di Riccardo Mancini

Alle porte di Roma, sui colli colmi di vino, c’è una strana città. «Non è segnata da nessuna carta. Eppure vi abitano più di 50mila abitanti. Siamo noi, gli abitanti della “città tuscolana” […] comunità sui colli del Tuscolo: Frascati, Grottaferrata e Monte Porzio Catone», così scriveva Riccardo Mancini nel 2002 annunciando la nascita di un mensile gratuito: «Senza presunzione, vogliamo riuscire a comunicare il nuovo che sta emergendo nella nostra realtà e che non trova riscontro nella stampa locale, […] cercheremo di offrire una lettura originale, che sia al tempo stesso seria, documentata e attendibile, ma anche gradevole e stimolante».

Una idea cresciuta nel tempo, così come altri progetti che Riccardo ha messo in campo in questi anni, uniti dal filo rosso dell’impegno politico e sociale. Riccardo Mancini è scomparso d’improvviso alla vigilia del 31 dicembre, poco dopo aver brindato con amici e collaboratori al miracolo di un’altra piccola impresa: i 10 anni di Avverbi edizioni ovvero scrivere, stampare e diffondere libri “dalla parte della Ragione”. Sembrerebbe ovvio invece non lo è: sempre più spesso gli scaffali delle librerie si riempiono di testi che cercano di provare l’indimostrabile, di vendere patacche o di accreditare miracoli che in 5 minuti chiunque potrebbe smontare. Di truffe Riccardo si intendeva: è stato presidente del Cicap (Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale) di Roma e ha tenuto per anni sul settimanale Il salvagente la rubrica “Gatta Cikova”. Con esperienza e passione, 10 anni fa, è diventato la colonna di Avverbi edizioni (www.avverbi.it), piccola e coraggiosa casa editrice. Il perché del nome si capisce dal catalogo, suddiviso in sezioni composte da un aggettivo che gioca con la parola “mente” così da creare un avverbio (apertaMente, storicaMente, scientificaMente, innovaMente), a sottolineare l’intento di promuovere la cultura scientifica e razionale. Un punto di vista critico e scettico.
«Far partire da zero una casa editrice, che per di più si occupa soltanto di saggistica, e ancora peggio, con un taglio laico…Lo sapevamo che non sarebbe stato semplice, ma così difficile non ce lo aspettavamo proprio», hanno raccontato, in occasione dei festeggiamenti, i due fondatori Riccardo Mancini e Rosalba Capozzi, sua moglie e compagna di una vita. «Eppure fra difficoltà, querele, contrattempi di ogni genere siamo riusciti a sopravvivere e a toccare questo decennale. Oltre 60 libri pubblicati (quasi tutti di autori italiani esordienti) con 16 ristampe, circa 160.000 copie stampate e distribuite in tutt’Italia. Un contributo ancora piccolo, ma importante, per rendere questo Paese un po’ più razionale».
L’idea di Rosalba e Riccardo negli anni ha trovato il sostegno di giornalisti, scienziati e storici impegnati nella divulgazione del sapere scientifico e nell’indagine sui fenomeni “strani”, senza cedere ad atteggiamenti rigidi o pregiudiziali. Del resto quando Riccardo si toglieva la camicia di scettico si metteva il golf di appassionato di fantascienza. «Vogliamo essere stupiti non stupidi» era uno dei suoi giochi di parole. Tra le firme di Avverbi anche Massimo Polidoro, direttore di Scienza & Paranormale , Pietro Greco e Sergio De Santis, giornalista, storico e autore di programmi Rai di storia. Ma anche un cuoco, Lucio Braglia, che pubblica Eppur si cuoce un delizioso ricettario con dialoghi – immaginari ma salaci – fra Galileo e Artusi.

Testi preziosi, come Cervelli in gabbia , su chi è costretto ad emigrare per svolgere quel lavoro di ricercatore che è praticamente impossibile oggi in Italia; oppure A caccia di ET , Le voci di Giovanna D’Arco , Le nuove leggende metropolitane: manuale per detective anti-bufale . O come Di futuri ce n’è tanti , scritto a quattro mani da Riccardo Mancini e Daniele Barbieri (ma molti li conoscono sotto la sigla ErremmeDibbì), un ornitorinco, cioè uno strano animale: né saggio, né antologia, né guida ma tutto un pò – e altro ancora – per recuperare la migliore letteratura di fantascienza, convinti, come gli autori, che per «conquistare un futuro bisogna prima sognarlo».
Riccardo non c’è più ma Avverbi proverà, con il sostegno di tanti, a regalarci altri libri “dalla parte della Ragione”.


pubblicato su Liberazione, www.liberazione.it



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